La Storia

Casa Campidanese dei primi del ‘900.


Case, conventi, chiese, portali: vere opere d’arte realizzate con il ladiri mattone in terra cruda ottenuto mischiando argilla con paglia e un po’ d’acqua, poi essiccato al sole. Le risorse che il territorio, nel secolo scorso, offriva ai muratori di Quartu Sant’Elena veri maestri dell’edilizia. Case-aziende di architettura contadina con il portale, abbellito con ornamenti o un gioco magico di incastri di mattoni. Il tipico cortile interno contraddistinto da un porticato con soffitti in ginepro o castagno detto sa lolla, intorno alla quale si intrattenevano i rapporti con i vicini, si svolgevano feste e gli eventi lieti e tristi, si vendevano i prodotti. Dove, si trascorreva una vera, animata vita di comunità.
Sa lolla delimitata da alti muri perimetrali segnava il confine tra la vita pubblica e la privata . La famiglia trascorreva la vita quotidiana all’interno della corte che comprendeva il pozzo e la casa dove si preparava il pane, si cucinava, si smistava il raccolto. Nelle zone confinanti all’abitazione, la casina degli attrezzi, il ricovero degli animali, la cantina dove invecchiavano pregiati vini della già rinomata viticoltura sarda.

Ma cosa sono le case campidanesi? 

 

In cosa si differenziano dalle altre abitazioni? E soprattutto perché erano così importanti per la comunità? Dobbiamo immaginare le Lollas (o porticati in italiano) come punti di incontro, di commercio, come resto storico materiale di quegli eventi di socializzazione. Dentro le antiche case si vendevano prodotti, si preparava il pane, si cucinava, si smistava il raccolto, si intrattenevano i rapporti con i vicini, si festeggiavano gli eventi, tra compleanni, matrimoni e nascite. La vita delle comunità, insomma, ruotava intorno alle Lollas. E persino la morte: anche le veglie funebri, infatti, si svolgevano all’interno della casa campidanese. Sa Lolla delineava il perimetro della vita personale e familiare, separandolo da quella pubblica. Nei centri abitati, in genere, ogni nucleo familiare viveva all’interno di una corte delimitata da muri perimetrali piuttosto alti, che garantivano la privacy ed era proprio sa Lolla ad interporsi tra il cortile recintato e la casa vera e propria.

Come nei casi di Quartu e Monserrato, per far fronte alle esigenze economiche e di spazio, spesso le nuove strade prendevano addirittura origine dalla successione di piccole corti affiancate l’una all’altra. Chi ha avuto la possibilità anni fa di acquistare un immobile di questo tipo ha fatto un grande affare: se ristrutturate con cura e con determinati accorgimenti a livello di arredamento le case campidanesi hanno un valore inestimabile e vantano uno spazio ben organizzato e piuttosto ampio.

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